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Le tappe

Il piano di mobilità scolastica si svolge in cinque tappe su un periodo che va da 12 a 18 mesi.

Questionari per tutti

L’inchiesta effettuata presso i genitori, gli scolari, gli insegnanti e i partner della scuola permette di rispondere alle seguenti domande:

  • Coma si recano a scuola i bambini?
  • Perché sono accompagnati?
  • Quali itinerari seguono?
  • Come vorrebbero andare a scuola i bambini se potessero scegliere liberamente?
  • Cosa gli piace oppure cosa li spaventa sul percorso casa-scuola?
  • Quali sono i punti considerati pericolosi dai genitori, dai bambini e dai partner della scuola?

Un’ampia rappresentatività

Il forte tasso di risposta ottenuto (in media il 75% dei genitori, l’80% dei bambini) conferma l’interesse per i percorsi casa-scuola. I questionari sono completati con degli incontri con altri partner della scuola e del quartiere (consiglio d’istituto, associazione dei genitori, centri d’incontro, asili-nido, ecc.). Si forma un comitato-pilota che riunisce tuti i servizi interessati.

Situazione iniziale

Analizzando le risposte dei genitori, si ottengono dati numerici sull’accompagnamento dei bambini sul percorso casa-scuola (modo o mezzo di trasporto, durata del tragitto, ragioni per l’accompagnamento) e gli itinerari seguiti.
Grazie a tutte le informazioni raccolte, è possibile fare un bilancio preciso e oggettivo della situazione esistente quanto alla mobilità scolastica e alla sicurezza nei dintorni della scuola.

Percezione dei bambini

La percezione e le sensazioni dei bambini sono anch’essi buoni indicatori della situazione. I bambini si esprimono su cosa preferiscono e forniscono elementi di risposta per migliorare il percorso verso la scuola. I loro commenti sono anche utili quando si tratta di organizzare delle azioni di sensibilizzazione, o per la realizzazione di attività pedagogiche.

Percezione dei genitori

È altresì importante tenere conto delle preoccupazioni soggettive dei genitori e di tentare di darvi risposta, per esempio, con misure di tipo organizzativo.

A seconda del caso, può essere utile organizzare un incontro di «diagnostica in cammino» per sensibilizzare i diversi attori coinvolti: si tratta di recarsi sui luoghi a piedi con le associazioni di genitori e i responsabili comunali e di passare in rassegna i punti critici segnalati.

Mappe ricche d’informazioni

Delle mappe dei flussi e dei punti considerati pericolosi sintetizzano le informazioni raccolte. Queste mappe serviranno come base d’analisi per la formulazione di proposte e raccomandazioni per migliorare la sicurezza sul percorso casa-scuola.

Le raccomandazioni

Sulla base del bilancio di mobilità e degli incontri avuti con i diversi partner coinvolti, l’ATA formula una serie di raccomandazioni per risolvere a breve, medio o lungo termine, i problemi emersi dall’inchiesta.

I punti considerati pericolosi sono ponderati secondo 4 criteri:

  • La frequenza delle citazioni
  • La frequentazione da parte degli scolari
  • La gravità del problema costatata sul luogo
  • L’incidentalità del luogo

Le visite sul terreno sono effettuate in collaborazione con gli esperti UPI – ufficio prevenzione infortuni.
La coerenza degli itinerari scolastici e la percezione specifica dei bambini sono alla base delle raccomandazioni formulate.

Le raccomandazioni variano in funzione del tipo di problema.
Sono quindi di vario tipo:

  • Misure di sistemazione
  • Misure di segnaletica
  • Misure d’accompagnamento
  • Campagne di sensibilizzazione

Le raccomandazioni sono inoltrate alla città o al comune e discusse coinvolgendo i servizi comunali interessati.

Una tappa indispensabile

Durante tutto il processo, un accento particolare è messo sull’informazione e la sensibilizzazione di tutti. Un giornale è destinato ai genitori, agli insegnanti si possono prestare delle biciclette elettriche, si fanno attività pedagogiche in classe; la Giornata internazionale dell’andare a scuola a piedi e altre azioni permettono di sensibilizzare tutti gli attori sulla mobilità scolastica e sulla sicurezza attorno al percorso casa-scuola.

Azioni su misura

Le diverse azioni di sensibilizzazione e di comunicazione sono definite all’inizio del progetto, in funzione della domanda, del contesto specifico della scuola e degli interessi dei partner locali.

Azioni pedagogiche

Affinché i bambini siano dei soggetti attivi nel piano di mobilità scolastica, si organizzano delle attività pedagogiche in classe, in collaborazione con gli insegnanti. L’ATA propone diverse attività, tenendo conto dell’età dei bambini. Per maggiori dettagli si veda il link qui sotto.

Attività pedagogiche

Accompagnamento

In collaborazione col mandatario, l’ATA segue l’evoluzione e la messa in opera delle proposte avanzate. Resta a disposizione per una valutazione delle misure adottate e, se necessario, per proporre delle azioni complementari.

Una riflessione più ampia

Gli insegnamenti tratti dal piano di mobilità scolastica hanno delle implicazioni ben più ampie. Possono essere il punto di partenza per tener conto della mobilità dei bambini in tutto il territorio del comune o della città. Può anche contribuire a un piano direttore degli itinerari pedonali.